Valutazione autismo: il primo colloquio con i genitori

Per una valutazione accurata dell’autismo, il primo colloquio con i genitori è un elemento essenziale per un’attenta analisi familiare e personale. Difatti, l’assenza di uno specifico marker biologico per l’identificazione del Disturbo Autistico implica l’esigenza di basare la diagnosi su parametri esclusivamente comportamentali. Risulta, pertanto, indispensabile riferirsi ad un’accurata anamnesi familiare, oltre che riportare una scrupolosa osservazione clinica e utilizzare strumenti di valutazione standardizzati.

colloquio

Il percorso di valutazione necessita di equipe multidisciplinari (neuropsichiatra, psicologo, educatore, ecc) specializzate. Con il lavoro multidisciplinare si riesce ad ottenere un inquadramento diagnostico eziologico e delineare un profilo funzionale multidimensionale del disturbo dello Spettro Autistico.

L’inquadramento diagnostico avviene tramite criteri e scale validate e con un’attenta diagnosi differenziale. Si considera quindi l’assenza o la presenza della triade di anomalie nucleari (anomalie qualitative nell’area sociale, della comunicazione e del comportamento), considerando anche l’eventuale comorbilità di sintomi associati (disturbi del comportamento, disturbi dell’apprendimento, etc.).

Una prima modalità di raccolta dati: il primo colloquio con i genitori

Il primo colloquio con i genitori: una prima modalità di raccolta dati che consiste nel parlare con chi si occupa quotidianamente della persona, ad esempio i genitori o i familiari, ma anche gli insegnanti e le altre figure educative, raccogliendo e scambiando le informazioni relative ad alcuni comportamenti.

valutazione autismo

Nel colloquio si sottolineano i punti di forza, elementi problematici

Il primo colloquio anamnestico con i genitori ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sulla storia familiare e clinica del paziente, di conoscere la loro qualità di vita e focalizzare gli eventuali elementi disadattivi o problematici nella gestione della patologia.

Psicologo e genitore decidono insieme gli obiettivi di intervento

Un ulteriore obiettivo consiste nel condividere con tali figure i risultati ottenuti e le informazioni relative alle possibilità di intervento, per creare una alleanza e massimizzare le possibilità di successo del lavoro educativo.