La diagnosi di autismo nell’età adulta

La diagnosi di autismo nell’età adulta è in crescente richiesta soprattutto negli ultimi anni, poichè i casi di autismo sono in costante aumento.

La diagnosi di autismo nell’età adulta, supportata da un percorso psicologico, potrebbe migliorare la qualità di vita. La maggiore consapevolezza dei propri punti di forza e dei propri limiti aiutano la persona a far fronte agli ostacoli che si possono presentare sul proprio percorso.

La diagnosi di autismo nell’età adulta risulta molte volte fondamentale per le persone che la ricevono perchè sentono di poter dare finalmente un nome a tutte le caratteristiche del proprio modo di essere.

La diagnosi di autismo nell’età adulta deve essere fatta affidandosi a professionisti esperti nel disturbo dello spettro autistico per avere una diagnosi. Punto Psicologico Autismo Bergamo  offre un percorso diagnostico tramite 5 incontri, in cui attraverso valutazioni amnestiche, qulitative e testistiche eroga tale servizio. Qualora gli incontri non possano essere svolti in presenza per motivi di reale impossibilità, è possibile effettuarli mediante l’uso della telemedicina. Non tutti possono accedere agli incontri in telemedicina, difatti sono necessari incontri valutativi preliminari per determinare chi ha i prerequisiti, in base alle caratteristiche dei singoli.

diagnosi

La telemedicina può rappresentare un’alternativa per coloro che hanno difficoltà ad accedere alle valutazioni di persona o quando le visite di persona non sono possibili. In letteratura ci sono molti articoli a supporto dei metodi di telemedicina per la diagnosi dell’ASD.

I rapporti di accuratezza e affidabilità indicano che la telemedicina è ampiamente accurata rispetto alla diagnosi di persona (l’accuratezza variava tra l’80 e il 91%) e ha una sensibilità accettabile (75-100%) e specificità (68,5-100%). Le valutazioni generali di soddisfazione da parte di genitori e clinici hanno rivelato una validità sociale accettabile e i dati indicano che la telemedicina è fattibile anche se non senza sfide. (Stavropoulos, K. K. M., Bolourian, Y., & Blacher, J. (2022). A scoping review of telehealth diagnosis of autism spectrum disorder. PloS one17(2), e0263062.) .

autismo adultiLa diagnosi di autismo in età adulta è molto richiesta. C’è stato, infatti, un aumento della prevalenza di ASD e quindi un aumento della necessità di specialisti per valutare, diagnosticare e trattare le persone con ASD, inclusi adolescenti e adulti.

La Televalutazione, ovvero la gestione remota delle procedure sistematiche, per osservare e descrivere i comportamenti attraverso l’uso di videoconferenza interattiva tra un paziente in luogo e un esperto in un altro luogo: è un’opportunità entusiasmante per garantire ad adolescenti ed ad adulti  di avere accesso ai servizi di diagnosi di autismo.

I risultati dello studio di Schutte, J. L., McCue, M. P., Parmanto, B., McGonigle, J., Handen, B., Lewis, A., … & Saptono, A. (2015). Usability and reliability of a remotely administered adult autism assessment, the autism diagnostic observation schedule (ADOS) module 4. Telemedicine and e-Health21(3), 176-184,  indicano che i partecipanti avevano un alto grado disoddisfazione per il sistema di amministrazione remota.

Il 75 %  dei partecipanti ha dichiarato di sentirsi a proprio agio nell’usare il sistema. Il 78% dei partecipanti ha indicato che l’essere valutati in questo modo fornisce un quadro fedele di come si comportano in genere nell’ interagire con gli altri. L’83% dei partecipanti ha indicato che sarebbero disposti a fare test futuri al computer. La qualità del video è stata valutata molto bene. Inoltre, questa popolazione – adulti con ASD – potrebbe essere adatta per gli interventi in teleriabilitazione.studi

Una ricerca condotta in Italia, dalla Commissione atti tipici, Osservatorio e Tutela della professione, ha riscontrato che un vantaggio indiscutibile connesso all’uso delle nuove tecnologie è la capacità di azzerare le barriere architettoniche e quindi di essere un validissimo strumento di assistenza e intervento in particolare per le persone con problematiche legate alla disabilità, ma ciò è altrettanto vero per le persone che vivono in zone remote e con difficoltà di raggiungere dei centri nevralgici di interesse e risorse.

Le barriere alle quali facciamo riferimento non sono solo quelle architettoniche ma anche quelle connesse allo stigma e ai pregiudizi che inficiano spesso l’accesso alle cure. Inoltre, le modalità di intervento psicologico blended, cioè condotte sia dal vivo sia on line, stanno aumentando considerevolmente, la flessibilizzazione e la globalizzazione del lavoro abbinata alla possibilità offerta dal mezzo digitale di mantenere una continuità relazionale con il proprio ambiente, ha favorito l’uso di tali pratiche anche in chi era solito incontrarsi in modo tradizionale. Ciò significa per i professionisti poter pensare la continuità di un rapporto anche laddove i nostri clienti cambiano residenza o nazione.

 

Per approfondire

Narzisi, A. (2020). Phase 2 and later of COVID-19 lockdown: Is it possible to perform remote diagnosis and intervention for autism spectrum disorder? An online-mediated approach. Journal of clinical medicine, 9(6), 1850.

Schutte, J. L., McCue, M. P., Parmanto, B., McGonigle, J., Handen, B., Lewis, A., … & Saptono, A. (2015). Usability and reliability of a remotely administered adult autism assessment, the autism diagnostic observation schedule (ADOS) module 4. Telemedicine and e-Health, 21(3), 176-184, 

Stavropoulos, K. K. M., Bolourian, Y., & Blacher, J. (2022). A scoping review of telehealth diagnosis of autism spectrum disorder. PloS one, 17(2), e0263062.)

Bozzaotra, A., Cicconi, U., Di Giuseppe, L., Di Iullo, T., Manzo, S., & Pierucci, L. (2017). Digitalizzazione della professione e dell’intervento psicologico mediato dal web. Roma: Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.

Parmanto, B., Pulantara, I. W., Schutte, J. L., Saptono, A., & McCue, M. P. (2013). An integrated telehealth system for remote administration of an adult autism assessment. Telemedicine and e-Health, 19(2), 88-94.